Dal 1 gennaio 2014 aumenta il cosiddetto ticket licenziamento in caso di risoluzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore.
Questo contributo è dovuto nei casi in cui la cessazione del rapporto di lavoro genera il diritto all’ASpI. Le quote infatti versate dall’azienda all’Inps servono proprio a finanziare questa indennità di disoccupazione.
A partire dal 1 gennaio il ticket licenziamento passa da 483,80 a 489,61 euro per ogni anno di anzianità aziendale, fino ad un massimo di 3 anni. La quota massima prevista è di 1.466,83 euro.
Questo contributo in caso di licenziamento è dovuto anche nel caso in cui il lavoratore, pur avendone diritto, non percepisca effettivamente l’indennità ASpI. Ci sono però alcune eccezioni, nel caso di:
- dimissioni volontarie (tranne quelle avvenute durante il periodo di maternità)
- risoluzione consensuali (tranne quelle avvenute durante la conciliazione obbligatoria per licenziamento per giustificato motivo oggettivo)
- decesso del lavoratore
- licenziamenti dopo cambi di appalto, ai quali però siano seguite assunzioni presso altri datori di lavoro
- licenziamenti nel settore edile per completamento delle attività e chiusura del cantiere
5 Replies to “Aumenta il contributo Inps per l’ASpI in caso di licenziamento”
le ore di straordinario e viaggio incidono negativamente sull' elemento perequativo?
@anonimo 9 gennaio: di quale ccnl? l'elemento perequativo è solo per chi non ha avuto la contrattazione di secondo livello.
CCNL metalmeccanici industria 6°livello senza una contrattazione di secondo livello
ma se l'assunzione inizia dal 16 luglio e finisce il 16 novembre dello stesso anno,e nn ho mai avuto altra assunzione,ho diritto alla mini aspi?
@anonimo 7 novembre: a mio avviso no, comunque contatta l'Inps.