Dal 1 marzo 2015 è possibile richiedere l’anticipo del TFR in busta paga, una misura che secondo il Governo Renzi dovrebbe portare al rilancio dei consumi da anni fermi.
Per chi è pensato? Tutti i lavoratori del settore privato dal 1 marzo 2015 a fine giugno 2018 possono richiedere l’anticipo del TFR in busta paga che sarà erogato in ogni mensilità. Uno dei requisiti è quello di avere un’anzianità di almeno 6 mesi.
Di che importi parliamo? Facciamo qualche simulazione su diversi redditi (RAL, reddito annuale lordo) in modo da capire gli importi netti mensili che dovremmo trovare in busta paga:
- Reddito di 15.000 euro: 63,03 euro mensili (756,36 euro annuali)
- Reddito di 20.000 euro: 84,04 euro mensili (1.008,48 euro annuali)
- Reddito di 25.000 euro: 105,05 euro mensili (1.260,6 euro annuali)
- Reddito di 30.000 euro: 107,06 euro mensili (1284,72 euro annuali)
- Reddito di 40.000 euro: 142,75 euro mensili (1713 euro annuali)
Cosa è importante sapere? Per prima cosa è fondamentale essere certi che richiedere l’anticipo del TFR sia la scelta giusta. Questo perché una volta fatta la domanda non si può revocare fino al termine previsto del 2018.
Altro tema importante è quello relativo alla tassazione: questa infatti non sarà più quella privilegiata e separata dal normale reddito da lavoro, ma alla quota mensile di anticipo TFR sarà applicata l’aliquota Irpef prevista per il reddito.
Quando conviene? In generale questa nuova norma è maggiormente vantaggiosa per i redditi bassi, mentre è sconsigliabile per quelli medio-alti.
Facciamo qualche esempio:
- Reddito di 15.000 euro
- tassazione ordinaria 23%
- tassazione separata 23%
- perdita in caso di anticipo TRF: 0 euro
- Reddito di 25.000 euro
- tassazione ordinaria 27%
- tassazione separata 24,10%
- perdita in caso di anticipo TRF: circa 50 euro mensili
- Reddito di 40.000 euro
- tassazione ordinaria 38%
- tassazione separata 26,90%
- perdita in caso di anticipo TRF: circa 300 euro mensili
Chi non può richiederlo? Non potranno accedere a questa nuova norma i dipendenti pubblici, gli operaio agricoli, i lavoratori domestici, i dipendenti di aziende in ristrutturazione o in cassa integrazione.
Tra le altre disposizioni in materia di lavoro introdotte da inizio marzo c’è anche quella del contratto a tutele crescenti, altra norma volta a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e la successiva eliminazione di forme contrattuali con poche tutele come il contratto a progetto.
[Aggiornamento del 20/03/2015] Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (n. 65 del 19 marzo 2015) prende il via la norma che prevede l’anticipo del TFR in busta paga. Per chi fosse interessato può scaricare il modulo (pdf) con cui effettuare la richiesta all’azienda.