Contratto Lavoro

Gli importi e le tabelle degli assegni familiari 2016

 
Dal 1 gennaio 2023 cambiano le tabelle dei limiti di reddito familiare per il pagamento degli assegni familiari per i lavoratori autonomi e pensionati delle gestioni speciali.

Dal 1 gennaio 2023 i limiti di reddito per il riconoscimento degli assegni familiari crescono rispetto all’anno precedente:

  • 793,93 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato
  • 1.389,38 euro per due genitori


Gli importi delle prestazioni restano invece invariati:

  • 8,18 euro mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti per i figli
  • 10,21 euro mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi per il coniuge e i figli
  • 1,21 euro mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati

 

Naturalmente questa prestazione per tutti i lavoratori dipendenti va ad affiancarsi all’assegno unico.

maternità
maternità

E’ stato pubblicato dall’Inps l’importo dell’assegno mensile di maternità valido dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023 (circolare numero 26 del 08-03-2023). Invece con l’istituzione dell’assegno unico decade l’assegno per il nucleo familiare dei Comuni.

Quindi nell’ambito degli assegni familiari e indennità le somme per  il 2023 sono le seguenti:

  • l’assegno mensile di maternità per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, è pari a 383,46 euro per cinque mensilità (totale annuo 1.917,30 euro)

I requisiti a livello di reddito che non si devono superare per presentare la domanda nel 2023 sono di:

  • 19.185,13 euro per l’assegno di maternità (valore ISEE)

Per chi volesse l’Inps ha pubblicato un simulatore ISEE online per il calcolo del reddito.

Inps
Inps

 
Forse non tutti sanno che per continuare a ricevere l’assegno unico per i figli anche nel 2023, va presentato l’Isee entro il mese di febbraio.

Fino al 28 febbraio è possibile inviare la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) all’Inps per aggiornare l’Isee in base al quale è calcolato il valore economico dell’assegno universale. In assenza dell’aggiornamento dell’indicatore a partire dalla mensilità di marzo verrà erogata solamente la quota minima di 50 euro per ciascun figlio.

Da sottolineare che la legge di Bilancio 2023 interviene sull’assegno unico universale, incrementando l’importo per i figli più piccoli e sulle maggiorazioni per le famiglie con disabili. In particolare:

  • per ciascun figlio di età inferiore ad un anno la quota è incrementata del 50%
  • per famiglie con tre o più figli, se uno di questi è di età compresa tra uno e tre anni, la quota è incrementata del 50%
  • per famiglie con quattro o più figli, a prescindere dall’età, la quota è incrementata del 50%

Diventano invece permanenti i seguenti importi:

  • 175 euro mensili per ciascun figlio a carico con disabilità, senza limiti di età
  • 105 euro mensili per ciascun figlio disabile di età compresa fra 18 e 21 anni se non autosufficiente (maggiorazione)
  • 95 euro mensili per ciascun figlio disabile di età compresa fra 18 e 21 anni in caso di disabilità grave (maggiorazione)
  • 85 euro mensili per ciascun figlio disabile di età compresa fra 18 e 21 anni in caso di disabilità media (maggiorazione)
  • 120 euro mensili per nuclei con almeno un figlio a carico con disabilità e Isee non superiore a 25mila euro

Tutti questi aumenti saranno erogati a partire della mensilità di febbraio 2023. Inoltre a partire dal 1 marzo per chi ha presentato la domanda nell’anno precedente, si vedrà riconosciuto l’assegno senza presentare una nuova domanda. Resta invece valido il rinnovo dell’Isee che dovrà essere rinnovato per non usufruire dell’ importo superiore al minimo.

Congedo parentale obbligatorio

 
Con il Decreto legislativo del 30 giugno 2022 è stato introdotto il congedo obbligatorio di paternità. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta e i giorni previsti per il padre lavoratore.

Per prima cosa è bene sottolineare che congedo di paternità a cui ha diritto il padre in sostituzione della madre per situazioni gravi (art. 28 del D.L.vo n. 151/2001) resta confermato.

Con questo decreto il padre lavoratore a partire dal 13 agosto 2022 ha diritto:

  • Giorni di congedo: ad astenersi dal lavoro per un periodo massimo di 10 giorni, non frazionabili ad ore e che è possibile utilizzare anche in modo continuativo
  • Periodo di utilizzo: dai due mesi antecedenti la data presunta del parto ed entro i cinque mesi successivi. Può essere utilizzato anche in contemporanea a quello della madre
  • A chi spetta: a tutti i lavoratori subordinati sia pubblici e privati con contratto a tempo indeterminato full time o part time, tempo determinato full time o part time, somministrazione, apprendistato, lavoro intermittente e prestazioni occasionali. E’ bene sottolineare che tutti i datori di lavoro sono obbligati a concedere questo congedo ai padri
  • Come usufruirne: il lavoratore deve comunicare per iscritto al datore di lavoro, con un anticipo non inferiore ai cinque giorni, il giorno o i giorni nei quali si vuole utilizzare il congedo. Come già detto al punto precedente il datore di lavoro non può negare il congedo, inoltre durante il periodo di congedo è vietato sospendere il lavoratore o licenziarlo
  • Trattamento economico: durante il periodo di congedo obbligatorio del padre si ha diritto al 100% della retribuzione
Inps
Inps

 

Con l’approvazione del 18 novembre 2021 entra ufficialmente in vigore l’assegno unico previsto dalle legge delega n. 46 del 1 aprile.

Ma come funziona questo assegno unico per i figli che sostituisce tutti i bonus e le misure esistenti? Vediamo in dettaglio tutte le informazioni su incentivo “universale” per le famiglie italiane.

Intanto cosa sostituisce questo beneficio economico? Non esisteranno più il premio alla nascita, bonus bebè che saranno eliminati dal 1 gennaio 2022. Da marzo invece, con l’avvio dell’assegno unico, non ci saranno più le detrazioni fiscali per i figli a carico e gli assegni al nucleo familiare.

Questo sostegno alle famiglie sarà dato per ogni figlio a carico dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Per richiederlo si deve avere la cittadinanza italiana o permesso di soggiorno di almeno 6 mesi.

La domanda si può fare dal 1 gennaio 2022 sul sito Inps o nei patronati con l’Isee in corso di validità. Per chi percepisce il reddito di cittadinanza il nuovo assegno sarà corrisposto con il contributo contro la povertà.

L’importo base per ciascun figlio è di 175 euro al mese, questo per Isee pari o inferiori a 15.000 euro. Per Isee superiori l’importo si riduce gradualmente fino ad un valore minimo di 50 euro (per Isee a 40.000 euro). Per chi la un reddito oltre i 40.000 euro o in assenza di Isee l’importo dell’assegno resta di 50 euro.

Sono previste delle maggiorazioni per le famiglie numerose (85 euro al mese per i figli successivi al secondo) e per figli con disabilità (da 85 a 105 euro mensili). Inoltre anche le madri under 21 avranno una maggiorazione ad hoc.

assegno unico figli
assegno unico figli

 

A partire dal 1 luglio 2021 tutte le famiglie fino ad oggi escluse dagli assegni per il nucleo familiare potranno accedere a questo assegno ponte che traghetterà tutte le famiglie italiane verso l’assegno unico universale del 2022.

L’assegno unico previsto per il secondo semestre del 2021 è destinato a:

  • lavoratori autonomi
  • disoccupati che hanno finito la NASpI
  • incapienti e inattivi
  • lavoratori dipendenti attualmente esclusi dagli assegni al nucleo per ragioni di reddito familiare
  • beneficiari del reddito di cittadinanza che non percepiscono l’assegno familiare

Il requisito di reddito per accedere a questa misura per le famiglie è di avere un Isee inferiore a 50mila euro annui. Da sottolineare che questa misura è compatibile con il Reddito di Cittadinanza.

Questo assegno unico ha un importo minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro al mese per ciascun figlio.

Se nel nucleo sono presenti più di due figli, l’importo unitario per ciascun figlio minore viene maggiorato del 30%. Invece per ciascun figlio minore con disabilità gli importi sono maggiorati di 50 euro.

La domanda dovrà essere presentata entro il 31 dicembre 2021 e dal 1 luglio si potranno fare le domande online con una procedura telematica dedicata. In alternativa si può procedere con il Contact Center Inps o patronati.

maternità
maternità

 

Per il 2021 restano invariati, rispetto al 2020, gli importi dell’assegno di maternità dai comuni (circolare n. 36 del 24 febbraio 2021).

Quindi nell’ambito degli assegni familiari e indennità, dal 1 gennaio 2021 le somme dai comuni sono le seguenti:

  • l’assegno mensile per il nucleo familiare è pari a 145,14 euro per tredici mensilità (totale annuo 1.886,82 euro)
  • l’assegno mensile di maternità per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, è pari a 348,12 euro per cinque mensilità (totale annuo 1.740,60 euro)

I requisiti a livello di reddito che non si devono superare per presentare la domanda nel 2021 sono di:

  • 8.788,99 euro per l’assegno nucleo familiare (cinque componenti, di cui almeno tre figli minori – valore ISEE)
  • 17.416,66 euro per l’assegno di maternità (tre componenti – valore ISEE)

Per chi volesse l’Inps ha pubblicato un simulatore ISEE online per il calcolo del reddito.

Per quanto riguarda invece l’assegno di maternità dello stato, l’importo 2021 è di 2143,05 euro.

 

[Aggiornamento del 28/03/2023] Sono stati pubblicati gli importi dell’assegno di maternità per il 2023.

[Aggiornamento del 14/12/2021] Dal 1 gennaio 2022 prende il via il nuovo assegno unico per i figli.

Inps
Inps

 

Per tutti i lavoratori stagionali, del turismo e dello spettacolo, c’è tempo fino al 31 maggio 2021 per richiedere il bonus di 2.400 euro.

Questa indennità Covid-19 è prevista nel Decreto Sostegni (Dl 41/2021) ed è possibile richiederla per alcune categorie di lavoratori:

  • lavoratori stagionali, a termine e in somministrazione nei settori del turismo e stabilimenti termali
  • lavoratori stagionali e in somministrazione di settori diversi dal turismo e stabilimenti termali
  • lavoratori dello spettacolo
  • lavoratori intermittenti
  • lavoratori autonomi occasionali
  • lavoratori incaricati delle vendite a domicilio

La domanda per il bonus di deve essere fatta sul sito dell’Inps, sotto la sezione Prestazioni e Servizi – Indennità COVID-19 (Bonus 2400 euro Decreto Sostegni 2021), ed il termine è stato prorogato di 1 mese, da fine aprile al 31 maggio.

In particolare la circolare dell’Inps chiarisce anche che il diritto all’accesso alla NASpI facilitata (senza le 30 giornate lavorate) resta valida per tutti gli eventi di disoccupazione a partire dal 1 gennaio 2021. Quindi anche prima dell’entrata in vigore del Decreto Sostegni e tali indicazioni resteranno valide fino fino al 31 dicembre.

Il Bonus Asilo Nido è uno degli interventi previsti per la famiglia e i figli che è stato prorogato anche nel 2018.

Questo incentivo, che fa parte di una serie di misure per il sostegno alla famiglia, si può richiedere per minori, nati o adottati dal 1 gennaio 2016 in possesso di nazionalità italiana o comunitaria, ma residenti in Italia.

L’importo del Bonus Asilo Nido erogato dall’Inps è di massimo 1.000 euro su 11 mensilità (cioè 90,11 euro mensili).

La domanda per avere l’incentivo si può presentare dal 29 gennaio 2018:

  • sul sito Inps con codice dispositivo
  • in un patronato
  • attraverso il Contact Center Inps (803.164)

Il bonus può essere utilizzato per pagare la retta della scuola del minore o per forme di assistenza domiciliare. Quest’ultima casistica è prevista solo per bambini di età inferiore ai tre anni e affetti da gravi patologie. 
Nel primo caso invece, cioè per il pagamento delle rette scolastiche, quando si presenta la domanda si deve indicare il periodo di frequenza scolastica nell’anno in corso. I documento che bisogna avere a portata di mano durante il processo di richiesta dell’incentivo sono: 
  • nome e partiva Iva dell’asilo nido
  • Codice fiscale del minore
  • mese di riferimento
  • estremi dell’avvenuto pagamento
  • nome del genitore che ha pagato la retta
Tutte le informazioni si trovano anche sulla circolare n. 14 del 29 gennaio 2018 dell’Inps.
Sostegno reddito famiglie

Per il 2018 sono previsti diversi nuovi interventi per la famiglia e i figli che hanno l’obiettivo di sostenere il reddito dei nuclei familiari italiani.

Insieme alle novità, nella Legge di Bilancio 2018 sono stati confermati anche le misure già esistenti in passato. Vediamo in dettaglio i requisiti e gli importi degli incentivi per le famiglie.

Previsti dal 2018 (nuovi)

  • Bonus Bebè: per i figli nati o adottati dal 1 gennaio 2018 spetta un bonus di 80 euro al mese (960 euro annui) per le famiglie con un Isee non superiore ai 25mila euro annui (per i nuclei con Isee entro i 7mila euro il bonus è raddoppiato)
  • Fondo per i caregiver: viene istituito un fondo (20milioni di euro) per sostenere il ruolo di cura e di assistenza dei caregivers, cioè le persone che assistono il coniuge, familiare in caso di infermità o malattia
  • Detrazione delle spese per disturbi dell’apprendimento: viene applicato uno sconto Irpef al 19% per tutte le spese sostenute per minori e maggiorenni a cui sia stato diagnosticato il disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa)
Previsti nel 2018 (già presenti in passato)
  • Bonus Asilo nido: anche nel 2018 si può richiedere per i bambini nati dal 1 gennaio 2016 in poi un buono di 1.000 euro (11 mensilità da 91 euro al mese) per pagare parte delle rette dell’asilo nido (pubblico o privato). Non si può utilizzare contemporaneamente con i voucher per l’asilo nido o baby sitter
  • Bonus Mamma domani: ancora previsto il premio di 800 euro per i bambini nati o adottati nel 2018. La somma è corrisposta a prescindere dal reddito e la domanda può essere fatta dalle future mamme a partire dall’ottavo mese
  • Voucher Baby sitter: viene proposto al posto del congedo parentale questo voucher di 100 euro al mese per pagare i servizi di baby sitting o l’asilo nido. La somma massima è di 600 euro se si rinuncia a tutti i sei mesi di congedo previsti per legge
  • Congedo parentale del padre: si alzano da due a quattro i giorni di congedo parentale obbligatorio per i papà che possono essere utilizzati anche durante l’astensione obbligatoria della madre
  • Fondo natalità: confermati i finanziamenti per l’accesso al credito delle famiglie con figli nati o adottati dal 1 gennaio 2017