Contratto Lavoro

Se rientrate in una delle motivazioni elencante sul blog per richiedere le dimissioni per giusta causa allora è bene sapere come scrivere la lettera da presentare al datore di lavoro.

Non esiste un modello standard da utilizzare e vista la delicatezza della questione vi consigliamo sempre di rivolgervi ad un consulente del lavoro prima di inviare questo tipo di comunicazione.

In generale però possiamo indicare delle linee guida per la preparazione di una lettera che deve essere consegnata a mano all’ufficio del personale o inviata tramite raccomanda a/r.

Esempio 1
A sinistra in alto va inserito il proprio indirizzo, a destra, un po’ più in basso l’indirizzo (la sede legale) dell’azienda da cui ci si vuole dimettere.
“Con la presente intendo comunicare dal ………. le mie dimissioni con effetto immediato e la mia indisponibilità a prestare attività lavorativa durante il periodo di preavviso previsto dalla contrattazione collettiva di riferimento.
I motivi che mi inducono a risolvere il rapporto con Voi in essere fino ad oggi sono dati dal fatto che ……………………….. (indicare il motivo).
Ritengo che tali fatti costituiscono giusta causa di dimissioni, ai sensi dell’art. 2119 c.c.. Il rapporto di lavoro deve quindi intendersi cessato a tutti gli effetti alla data odierna e chiedo pertanto che mi sia liquidata e pagata, unitamente al TFR ed alle altre competenze di fine rapporto, anche l’indennità sostitutiva del preavviso.”
Al di sotto della corpo della lettera deve essere indicata la data e la firma leggibile del lavoratore.

Esempio 2 (mancato pagamento retribuzione/contributi)
A sinistra in alto va inserito il proprio indirizzo, a destra, un po’ più in basso l’indirizzo (la sede legale) dell’azienda da cui ci si vuole dimettere.
“Con la presente intendo comunicare dal ………. le mie dimissioni con effetto immediato e la mia indisponibilità a prestare attività lavorativa durante il periodo di preavviso previsto dalla contrattazione collettiva di riferimento.
I motivi che mi inducono a risolvere il rapporto con Voi in essere fino ad oggi sono legati al mancato pagamento delle retribuzioni e alle omissioni contributive con riferimento ai mesi di ……….. e …………..
Tali fatti costituiscono giusta causa di dimissioni, ai sensi dell’art. 2119 c.c.. Il rapporto di lavoro deve quindi intendersi cessato a tutti gli effetti alla data odierna e chiedo pertanto che mi siano liquidate e pagate oltre alle somme a me dovute, anche ogni altro elemento retributivo e contributivo maggiorati di interessi e rivalutazione monetaria dalla scadenza all’effettivo saldo.”
Al di sotto della corpo della lettera deve essere indicata la data e la firma leggibile del lavoratore.

Come già indicato precedentemente le dimissioni per giusta causa danno diritto ad ottenere l’ASpI.

Sul blog si trovano anche altri due modelli di lettera:

Nonostante l’ASpI sia una misura di sostegno al reddito destinata ad un numero maggiore di lavoratori rispetto alla disoccupazione, resta invariata l’esclusione del lavoratore che da dimissioni o in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.

E’ bene ricordare che la Riforma del Lavoro, non solo ha cambiato le procedure per le dimissioni volontarie, ma ha anche esteso da uno a tre anni di età del bambino il periodo di obbligatorietà della convalida delle dimissioni durante la maternità.

Oltre che per le dimissioni per giusta causa, hanno diritto all’ASpI i lavoatori nel caso di:

  • mancato pagamento della retribuzione
  • molestie sessuali nei luoghi di lavoro
  • modifiche peggiorative della mansioni lavorative
  • mobbing
  • variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione dell’azienda
  • spostamento del lavoratore da una sede all’altra senza “comprovate ragioni tecniche, organizzative o produttive”
  • comportamento ingiurioso da parte di un superiore
  • trasferimento del dipendente ad un altra sede distante più di 50 km dalla residenza del lavoratore raggiungibile in 80 minuti o più con i mezzi pubblici
Per quanto riguarda la concessione dell’ASpI in caso di dimissioni volontarie durante il periodo di divieto di licenziamento, la madre o il padre lavoratore che ha fruito del congedo di paternità, hanno diritto all’indennità come nel caso di un licenziamento. 

Sul blog trovate le informazioni su mini-ASpI e gli importi massimi 2015.

Si parla di dimissioni per giusta causa quando il lavoratore di fronte ad una grave inadempienza da parte del suo datore di lavoro, che gli rende impossibile la continuazione del rapporto di lavoro, si dimette senza l’obbligo di dare preavviso così come previsto da contratto.

Si considerano dimissioni per giusta causa quelle scaturite dalle seguenti condizioni e motivi:

  • mancato pagamento della retribuzione e mancato versamento dei contributi
  • molestie sessuali sul posto di lavoro
  • peggioramento delle mansioni lavorative
  • mobbing
  • trasferimento del lavoratore da una sede all’altra senza che sussistano ragioni tecniche, organizzative e produttive
  • variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione aziendale
  • comportamento ingiurioso da parte del superiore gerarchico nei confronti del dipendente

Contrariamente alle dimissioni volontarie quelle per giusta causa comportano uno stato di disoccupazione non imputabile al lavoratore, per cui permettono allo stesso di richiedere ed usufruire se ne ha diritto dell’indennità di disoccupazione ASpI. Sul blog si trovano anche le informazioni sulle dimissioni e l’ASpI.

Inoltre, al lavoratore dimissionario per giusta causa spetta l’indennità sostitutiva del preavviso, come se fosse stato licenziato dal datore di lavoro.

Il lavoratore, per dimostrare all’Inps la giusta causa al fine di ottenere la disoccupazione ordinaria, deve allegare alla domanda apposita documentazione da cui risulti la sua volontà di difendersi ricorrendo alla legge nei confronti del comportamento illecito del datore di lavoro (devono essere allegate diffide, esposti, denunce, citazioni, ricorsi d’urgenza, sentenze ed ogni altro documento idoneo contro il datore di lavoro). Noi consigliamo di affidarsi ad un legale esperto in materia per compilare tutta la documentazione da inviare all’Inps.

Per chi volesse procedere senza rivolgersi ad un consulente del lavoro o legale, può consultare i modelli di lettera per le dimissioni per giusta causa pubblicate sul blog che riportano due esempi con alcune linee guida.

Il lavoratore deve inoltre impegnarsi a comunicare l’esito della controversia giudiziale o extragiudiziale all’Inps. Nel caso in cui l’esito di questa dovesse escludere la ricorrenza della giusta causa di dimissioni, l’Inps procederà al recupero di quanto corrisposto al lavoratore come indennità di disoccupazione.

Leggi tutte le informazioni su dimissioni e licenziamento, il licenziamento per giusta causa e le dimissioni con il tempo determinato.

[Aggiornamento del 22/02/2016] Dal 12 marzo 2016 le dimissioni si possono dare solo online, seguendo una precisa procedura, dal sito del Ministero del Lavoro.