Contratto Lavoro

I contributi Inps 2016 per artigiani e commercianti

Dal 1 gennaio 2018 aumentano le aliquote contributive per le pensioni di artigiani e commercianti che sono pari al 24% (+1,1%).

Le aliquote per il 2017 sono:

  • età superiore a 21 anni – Artigiani 24% e Commercianti 24,09%
  • età non superiore a 21 anni – Artigiani 21% e Commercianti 21,09%
Il contributo minimale per ogni mese è di:
  • età superiore a 21 anni – Artigiani 314,82 euro e Commercianti 316 euro
  • età non superiore a 21 anni – Artigiani 275,55 euro e Commercianti 276,72 euro

Per il 2018, visto l’incremento del valore Istat dell’indice dei prezzi (+1,1%), crescono i valori di:

  • reddito minimo annuale per il calcolo dei contributi: 15.710,00 euro
  • prima fascia di retribuzione: 46.630,00 euro
  • reddito massimale annuale per il calcolo dei contributi: 77.717,00 euro

Il Bonus Asilo Nido è uno degli interventi previsti per la famiglia e i figli che è stato prorogato anche nel 2018.

Questo incentivo, che fa parte di una serie di misure per il sostegno alla famiglia, si può richiedere per minori, nati o adottati dal 1 gennaio 2016 in possesso di nazionalità italiana o comunitaria, ma residenti in Italia.

L’importo del Bonus Asilo Nido erogato dall’Inps è di massimo 1.000 euro su 11 mensilità (cioè 90,11 euro mensili).

La domanda per avere l’incentivo si può presentare dal 29 gennaio 2018:

  • sul sito Inps con codice dispositivo
  • in un patronato
  • attraverso il Contact Center Inps (803.164)

Il bonus può essere utilizzato per pagare la retta della scuola del minore o per forme di assistenza domiciliare. Quest’ultima casistica è prevista solo per bambini di età inferiore ai tre anni e affetti da gravi patologie. 
Nel primo caso invece, cioè per il pagamento delle rette scolastiche, quando si presenta la domanda si deve indicare il periodo di frequenza scolastica nell’anno in corso. I documento che bisogna avere a portata di mano durante il processo di richiesta dell’incentivo sono: 
  • nome e partiva Iva dell’asilo nido
  • Codice fiscale del minore
  • mese di riferimento
  • estremi dell’avvenuto pagamento
  • nome del genitore che ha pagato la retta
Tutte le informazioni si trovano anche sulla circolare n. 14 del 29 gennaio 2018 dell’Inps.
Incentivi assunzioni Mezzogiorno

Dopo l’incentivo per gli under 29, arrivano gli aiuti destinati all’occupazione nel Mezzogiorno previsti nella Legge di Bilancio, con la gestione sempre affidata all’Inps.

Questo sgravio è chiamato “Incentivo Occupazione Mezzogiorno” e si rivolge ai disoccupati tra i 16 e i 34 anni di età o a quelli con oltre 35 anni di età ma privi di impiego da almeno sei mesi. I datori di lavoro privati, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018 possono assumere questi disoccupati in modo agevolato nel caso in cui la sede di lavoro (non conta la residenza) si trova:

  • Regioni meno sviluppate: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia
  • Regioni in transizione: Abruzzo, Molise, Sardegna

Per ogni azienda che assume un disoccupato che rispetta i requisiti indicati, sono previsti incentivi pari alla contribuzione previdenziale per un periodo di 12 mesi a partire dalla data di assunzione, fino ad un massimo di 8.060 euro annui per ogni lavoratore.

Le tipologie di contratto per le quali è previsto lo sgravio sono:

  • contratto a tempo indeterminato, anche in somministrazione
    • anche a tempo parziale
  • contratto di apprendistato professionalizzante
  • NON rientrano nelle tipologie di contratti previste quelli di lavoro domestico, occasionale e intermittente

La domanda per ottenere l’incentivo deve essere fatta online, tramite il sito Inps, dal datore di lavoro, sarà poi l’istituto previdenziale a determinare l’importo e verificare la copertura delle risorse messe a disposizione che ammontato a 200 milioni di euro.

Tutti i dettagli di questo incentivo per l’occupazione sono contenuti nella circolare Inps n. 49 del 19 marzo 2018 che illustra quanto presente nel Decreto direttoriale dell’Anpal (n. 2 del 2 gennaio 2018).

Incentivi assunzioni Garanzia Giovani

Con le indicazioni operative dell’Inps prendono il via ufficialmente gli incentivi per le assunzioni di giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni  che siano iscritti al programma di Garanzia Giovani.

Il nome corretto di questo aiuto è “Incentivo occupazione NEET” e si rivolge ai giovani under 29 non inseriti in un percorso di studi o di formazione, disoccupati che potranno beneficiare di questo incentivo per l’assunzione presso datori di lavoro privati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018. Questo aiuto rientra, insieme con quello per il Mezzogiorno, negli sgravi previsti dalla Legge di Bilancio.

Per ogni azienda che assume un aderente al programma di Garanzia Giovani che rispetta i requisiti indicati, sono previsti incentivi pari alla contribuzione previdenziale per un periodo di 12 mesi a partire dalla data di assunzione, fino ad un massimo di 8.060 euro annui per ogni lavoratore.

Le tipologie di contratto per le quali è previsto lo sgravio sono:

  • contratto a tempo indeterminato, anche in somministrazione
    • anche a tempo parziale
  • contratto di apprendistato professionalizzante
  • NON rientrano nelle tipologie di contratti previste quelli di lavoro domestico, occasionale e intermittente

La domanda per ottenere l’incentivo deve essere fatta online, tramite il sito Inps, dal datore di lavoro, sarà poi l’istituto previdenziale a determinare l’importo e verificare la copertura delle risorse messe a disposizione che ammontato a 100 milioni di euro.

Tutti i dettagli di questo incentivo per l’occupazione sono contenuti nella circolare Inps n. 48 del 19 marzo 2018 che illustra quanto presente nel Decreto direttoriale dell’Anpal (n. 3 del 2 gennaio 2018).

Importi assegno di maternità 2016

Nel 2018 crescono del 1,1% gli importi dell’assegno di maternità dai comuni. La comunicazione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 13 febbraio 2018.

Quindi dal 1 gennaio 2018 le somme dai comuni sono le seguenti:

  • l’assegno mensile per il nucleo familiare è pari a 142,85 euro per tredici mensilità (totale annuo 1.857,05 euro)
  • l’assegno mensile di maternità per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, è pari a 342,62 euro per cinque mensilità (totale annuo 1.712,10 euro)

I requisiti a livello di reddito che non si devono superare per presentare la domanda nel 2018 sono di:

  • 8.650,1 euro per l’assegno nucleo familiare (cinque componenti, di cui almeno tre figli minori – valore ISEE)
  • 17.141,45 euro per l’assegno di maternità (tre componenti – valore ISEE)

Per chi volesse l’Inps ha pubblicato un simulatore ISEE online per il calcolo del reddito.

Per quanto riguarda invece l”assegno di maternità dello stato, per il 2017 è stato di 2.086,24 euro.

Le aliquote 2016 della Gestione Separata

Dal 1 gennaio 2018 le aliquote contributive della Gestione Separata restano invariate rispetto allo scorso anno per i liberi professionisti mentre subiscono un aumento per i collaboratori a progetto.

I nuovi valori delle aliquote contributive pubblicati dall’Inps (circolare n. 18 del 31 gennaio) e validi per l’anno 2018 sono:

Liberi professionisti

  • 25,72% (25,00 aliquota Ivs più 0,72 di aliquota aggiuntiva) per tutti i soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie (invariato rispetto all’anno scorso)
  • 24% per i soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria, valore invariato rispetto all’anno scorso
Collaboratori a progetto
  • 34,23% (33,00 aliquota Ivs più 0,72 di aliquota aggiuntiva più 0,51 di aliquote aggiuntive) per tutti i soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL (+1,51% rispetto all’anno scorso)
  • 33,72% (33,00 aliquota Ivs più 0,72 di aliquota aggiuntiva più 0,51 di aliquote aggiuntive) per tutti i soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL (+1,00% rispetto all’anno scorso)
  • 24% per i soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria, valore invariato rispetto all’anno scorso

La ripartizione dell’onere contributivo è sempre fissata in 2/3 a carico del committente e 1/3 a carico del collaboratore. I contributi devono essere versati entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento del compenso attraverso il modello F24 telematico (per chi ha partita IVA).
Per il 2018 non cambiano i massimali e i minimali di reddito che sono pari a 101.427,00 euro e 15.710,00 euro.
Come per gli anni precedenti ricordiamo che i compensi corrisposti ai collaboratori entro il 12 gennaio 2018 e riferiti a prestazioni effettuate nel 2017 sono da calcolare con i contributi in vigore nello scorso anno.
Colf, badanti e lavoratori domestici: i contributi dal 1 gennaio 2016

Crescono dal 1 gennaio 2018 gli importi dei contributi di colf, badanti e lavoratori domestici (variazione dell’1,1%).

Lavoratori domestici con orario fino a 24 ore settimanali senza contributo addizionale:

  • per retribuzioni orarie fino a 7,97 euro: 1,41 euro (1,42 euro senza quota CAUF) – di cui 0,35 euro a carico del lavoratore
  • per retribuzioni orarie oltre 7,97 euro e fino a 9,70 euro: 1,59 euro (1,60 euro senza quota CAUF) – di cui 0,40 euro a carico del lavoratore
  • per retribuzioni orarie oltre 9,70 euro: 1,94 euro (1,95 euro senza quota CAUF) – di cui 0,49 euro a carico del lavoratore


Lavoratori domestici con orario superiore a 24 ore settimanali senza contributo addizionale:

  • 1,02 euro (1,03 euro senza quota CAUF) – di cui 0,26 euro a carico del lavoratore

Lavoratori domestici con orario fino a 24 ore settimanali con contratti non a tempo indeterminato:

  • per retribuzioni orarie fino a 7,97 euro: 1,51 euro (1,51 euro senza quota CAUF) – di cui 0,35 euro a carico del lavoratore
  • per retribuzioni orarie oltre 7,97 euro e fino a 9,70 euro: 1,70 euro (1,71 euro senza quota CAUF) – di cui 0,40 euro a carico del lavoratore
  • per retribuzioni orarie oltre 9,70 euro: 2,07 euro (2,08 euro senza quota CAUF) – di cui 0,49 euro a carico del lavoratore

Lavoratori domestici con orario superiore a 24 ore settimanali con contratti non a tempo indeterminato:

  • 1,10 euro (1,10 euro senza quota CAUF) – di cui 0,26 euro a carico del lavoratore

Sul blog sono stati pubblicati anche gli incrementi dei minimi retributivi dal 1 gennaio 2018.

I lavoratori con contratto colf e badanti o i lavoratori domestici possono andare sul sito Inps per consultare l’estratto contributivo dettagliato o chiamare il contact center nel caso per informazioni su come pagare i contributi.

Sostegno reddito famiglie

Per il 2018 sono previsti diversi nuovi interventi per la famiglia e i figli che hanno l’obiettivo di sostenere il reddito dei nuclei familiari italiani.

Insieme alle novità, nella Legge di Bilancio 2018 sono stati confermati anche le misure già esistenti in passato. Vediamo in dettaglio i requisiti e gli importi degli incentivi per le famiglie.

Previsti dal 2018 (nuovi)

  • Bonus Bebè: per i figli nati o adottati dal 1 gennaio 2018 spetta un bonus di 80 euro al mese (960 euro annui) per le famiglie con un Isee non superiore ai 25mila euro annui (per i nuclei con Isee entro i 7mila euro il bonus è raddoppiato)
  • Fondo per i caregiver: viene istituito un fondo (20milioni di euro) per sostenere il ruolo di cura e di assistenza dei caregivers, cioè le persone che assistono il coniuge, familiare in caso di infermità o malattia
  • Detrazione delle spese per disturbi dell’apprendimento: viene applicato uno sconto Irpef al 19% per tutte le spese sostenute per minori e maggiorenni a cui sia stato diagnosticato il disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa)
Previsti nel 2018 (già presenti in passato)
  • Bonus Asilo nido: anche nel 2018 si può richiedere per i bambini nati dal 1 gennaio 2016 in poi un buono di 1.000 euro (11 mensilità da 91 euro al mese) per pagare parte delle rette dell’asilo nido (pubblico o privato). Non si può utilizzare contemporaneamente con i voucher per l’asilo nido o baby sitter
  • Bonus Mamma domani: ancora previsto il premio di 800 euro per i bambini nati o adottati nel 2018. La somma è corrisposta a prescindere dal reddito e la domanda può essere fatta dalle future mamme a partire dall’ottavo mese
  • Voucher Baby sitter: viene proposto al posto del congedo parentale questo voucher di 100 euro al mese per pagare i servizi di baby sitting o l’asilo nido. La somma massima è di 600 euro se si rinuncia a tutti i sei mesi di congedo previsti per legge
  • Congedo parentale del padre: si alzano da due a quattro i giorni di congedo parentale obbligatorio per i papà che possono essere utilizzati anche durante l’astensione obbligatoria della madre
  • Fondo natalità: confermati i finanziamenti per l’accesso al credito delle famiglie con figli nati o adottati dal 1 gennaio 2017
Gli importi e le tabelle degli assegni familiari 2016

Dal 1 gennaio 2018 cambiano le tabelle dei limiti di reddito familiare per il pagamento degli assegni familiari per i lavoratori autonomi e pensionati delle gestioni speciali.

Dal 1 gennaio 2018 i limiti di reddito per il riconoscimento degli assegni familiari crescono rispetto all’anno precedente:

  • 714,62 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato
  • 1.250,58 euro per due genitori


Restano invece invariati rispetto al 2017 gli importi delle prestazioni:

  • 8,18 euro mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti per i figli
  • 10,21 euro mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi per il coniuge e i figli
  • 1,21 euro mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati

Di seguito trovate il link da cui scaricare tutte le tabelle con i limiti di reddito per il pagamento degli assegni familiari per il 2017 che sono incrementate dell’inflazione programmata dell’0,9%.

Disoccupazione all'estero

Sono state finalmente allineate le regole italiane a quelle della comunità europea per quanto riguarda la possibilità di percepire l’indennità di disoccupazione NASpI all’estero.

Naturalmente quando parliamo di paesi esteri intendiamo i paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Per questi il regolamento comunitario prevede il mantenimento della disoccupazione fino a tre mesi nel caso in cui la persona cerchi lavoro all’estero.

Ci sono però degli obblighi che il lavoratore deve soddisfare per mantenere la NASpI maturata in Italia anche all’estero:

  • Rilascio della Did (dichiarazione di immediata disponibilità) entro 15 giorni dalla presentazione dalla domanda
  • Per quattro settimane si deve rimanere a disposizione degli operatori dei servizi per il lavoro
  • Deve iscriversi come richiedente lavoro negli uffici dello stato in cui si reca (e sottostare agli obblighi previsti dal paese ospitante)

In poche parole, per i primi tre mesi di percezione della NASpI i Centri per l’Impiego non possono convocare questi lavoratori disoccupati o applicare le sanzioni relative al non rispetto del Patto di servizio
Dal primo giorno del quarto mese le persone che percepiscono l’indennità di disoccupazione dovranno partecipare attivamente alle iniziative di politica attiva, altrimenti rientrano le sanzioni viste sopra.
Tutte queste indicazioni, in caso di ricerca di lavoro all’estero, sono valide per le varie indennità di disoccupazione: NASpI, Dis-Coll, ASDI. Per approfondimenti si può consultare la circolare Inps n. 177 del 28 novembre 2017.